Meglio secondi che ladri.

Qualcuno coniò questo slogan alla fine di un campionato bello quanto drammatico, comunque esaltante.
E sicuramente fu un campionato "buttato" perchè ridotto all'ultima giornata con una Fiorentina

che l'aveva dominato e non aveva saputo approfittarne.Chi scrive è testimone , quell'anno, dei diversi comportamenti delle due grandi rivali : la Juve non era in buona salute e soltanto la grande esperienza e la voglia dei mondiali alle porte in Spagna l'aveva salvata in diverse occasioni. Il nuovo assemblamento della Fiorentina forse avrebbe avuto bisogno di una esperienza di gruppo maggiore, ma l'équipe era da scudetto. Davvero. I Pontello avevano promesso l'inserimento nelle prime posizioni, e con entusiasmo non badarono a spese . De Sisti ebbe tutto a disposizione perchè a Firenze arrivarono Graziani,Pecci,Cuccureddu; le grandi promesse Monelli e Massaro ; e quindi il russo Vierchowood . Ma stenta alla partenza e addirittura viene sconfitta a Cesena per la seconda volta dopo Torino : e sono appena otto giornate.Riparte e strabilia vincendo a Bologna, strapazzando con un 4 a 2 l'Inter e vincendo a Udine. Ma a Como dopo essere andata in vantaggio si fa raggiungere dal pareggio di Nicoletti ,una partita largamente dominata. A Como, la Juventus, dominata dai lariani per tradizione , vince invece per due a zero.
Le partite della Juve sono più sofferte, risultati utili per esperienza e per arbitraggi favorevoli : va detto per obbiettività perchè non sempre è vero che alla fine gli arbitraggi sbagliati pareggiano i conti.
E' un campionato da raccontare : dopo la sconfita di Cesena arriva il Genoa e i viola sono davvero grandi perchè straripano e con loro un grande Antognoni tornato in grande efficienza fisica dopo l'annoso malanno della tarsalgia. Graziani,Bertoni,Antognoni danno spettacolo con tutta la squadra che va in vantaggio con Bertoni , si fa raggiungere con Gorin, straripa con il rigore di Antognoni e il terzo gol di Graziani. Antognoni ancora una volta lanciato a rete viene travolto in piena area da un'uscita temeraria e anche cattiva di Martina che si butta a forbice mentre Antognoni abbassa la testa per rubare palla.

Azione da gol, diventa una tragedia. Antognoni "muore" in campo per qualche secondo, ma "pallino" Raveggi e il medico del Genoa con il suo massaggiatore tra respirazione bocca a bocca e massaggio al cuore lo "salvano" in tre riprese : il tutto sotto gli occhi di Casarin, annichilito,che ebbe la fortuna di non "fischiare il rigore più che evidente" ,ma la saggezza di capire subito la tragedia in atto, è sul punto di compiersi fatalmente.Lui, Giancarlo, la ricorda così ripetendo con grandezza d'animo e forza vera di sportivo lo scagionamento di un Martina giudicato per lo meno autore di un'uscita follemente esasperata.

Sembrò quel giorno spezzarsi un sogno che si stava realizzando proprio in quella partita, proprio sotto gli occhi di un grande pubblico, con una squadra decisamente nuova , ritrovata, concentrata, vogliosa, determinata come se avesse scoperto a se stessa il suo valore.
E tale fu sotto la capace voglia di far capire che anche senza il "suo"capitano la squadra c'era e che con qualche accorgimento tattico ,anzi, si poteva essere più coperti, più prudenti, più realisti : e De Sisti inventò il sostituto di Antognoni in Miani, un ragazzo d'oro che fece dell'umiltà la dote maggiore del suo valore : non emulò Antognoni, fu semplicemente se stesso perchè il giuoco del calcio è soprattutto giuoco di squadra anche se un'assenza simile non era facile ad essere colmata subito. La partita che seguì era stata riservata dal calendario proprio a Torino contro la Juventus che si profilava nuovamente come candidata alla vittoria finale : Giancarlo Antognoni vide l'incontro in "diretta" dalla sua camera dell'ospedale dove in settimana era stato operato dal professor Mennonna che ridusse la frattura comminuta parietale e alleggerì l'ematoma .
Ricordo personale :nella trasmissione su raidue del pomeriggio, condotta da Gianni Minà, ci fu un collegamento prima,durante e dopo la partita e Giancarlo "impressionò" col suo turbante bianco e rispose alle domande di Minà e alle mie con estrema tranquilla pacatezza cercando di minimizzare il dramma e la tragedia sfiorata e soprattutto ringraziando i ragazzi e Miani per il pareggio,0-0, conseguito in casa dei campioni d'Italia. Avrebbero potuto anche vincere, ma la risposta del pari era già una grossa affermazione soprattutto perchè "lui - e lo diciamo noi- non c'era". Era come incominciare a sconfiggere la sfortuna . Tutta Firenze si strinse attorno alla squadra e anche il mondo esterno allo stesso calcio seguì le vicende dei viola sostenuti da un entusiasmo generale che rafforzò morale e impegno.
Incomincia qui una rincorsa che porterà i viola a vincere il titolo d'inverno che sembra l'anticamera tradizionale per la vittoria finale. Testa a testa con la Juve che arriva a Firenze con un solo punto di vantaggio .
Per questa partita c'è in campo anche Antognoni che ha recuperato alla grande : dopo tante paure di non fare in tempo per vincere il campionato e per non partecipare ai mondiali di Spagna, Giancarlo dopo una lunga meticolosa e anche coraggiosa preparazione era sceso coi compagni contro il Cesena il 21 marzo ancora una volta vincenti con la rete di Casagrande e col suo apporto tecnico. Delicata la partita seguente : a Genova contro il Genoa e fu uno zero a zero più che comprensibile.
Dunque è il 4 aprile , una domenica di sole, il grande scontro : la Juventus ha perduto un po' di smalto, la Fiorentina parrebbe favorita anche se gli incontri spareggio sono quasi sempre deludenti.
Ma sul piano del principio tocca allo sfidante rischiare anche perchè le occasioni sono proprio queste e l'attendismo favorisce sempre più l'esperto e in questo caso chi tradizionalmente fa del proprio nome lo spauracchio per nascondere eventuali stanchezze,difetti,lacune. La Juventus non morde, la Fiorentina neanche e finisce zero a zero. Alla Juve bastava mantenere questo vantaggio ,guai se la Fiorentina l'avesse superata con una vittoria.
Il mestiere prevale e ai viola fa difetto questa volta un pizzico di spavalderia,di coraggio perchè per vincere la tradizione sono ingredienti indispensabili.
Mancano sei partite alla fine : che la Juve sia più stanca lo dice questo finale perchè la Fiorentina vince col Bologna(partita delicata che condanna i rossoblu alla retrocessione) ed espugna Napoli con un gol di Antognoni, poi sta vincendo anche a Milano con l'Inter quando giunge il pareggio con l'autorete dello sfortunato Miani. E' una Fiorentina senza Antognoni squalificato e senza Pecci e Vierchoovod infortunati. L'aggancio tuttavia è rinviato alla penultima giornata : il Napoli pareggia a Torino ( a riconferma di quanto abbiamo già sottolineato sulla Juve meno lucida e brillante dell'anno precedente in un campionato davvero alla portata dei viola) e la Fiorentina batte l'Udinese per 3 a 0 . E' una squadra in splendide condizioni e l'aggancio fra gridare allo scudetto, magari da affidare ad uno spareggio perchè tanto la Fiorentina che la Juventus si giuocano l'ultima carta in trasferta : bianconeri a Catanzaro con una squadra in buona salute ,ma salva ; i viola a Cagliari con una squadra che sembra rassegnata alla retrocessione dato il divario davvero enorme.Gli arbitri sono Pieri e Mattei : i due migliori ,almeno sulla carta, ma alla fine sarà polemica perchè Pieri non vede e non fischia un rigore (era lontano e il maggior responsabile è il suo guardalinee. Grida rigore anche Enrico Ameri che vede chiaramente il fallo di Brio sul centravanti del Catanzaro) contro la Juve che tra l'altro era in vantaggio per uno a zero proprio su rigore relizzato dal
partente Brady ( un rigore ineccepibile con palla respinta dalla linea con le mani da un difensore della squadra calabrese). Comunque la Juventus giuoca questa partita tutta all'attacco , 80 minuti su 90 perchè vuole risolvere il campionato senza ricorrere allo spareggio.
Almeno per parte sua.
Discorso diverso della Fiorentina a Cagliari : la squadra sembra soggiogata. De Sisti sta attaccato alla radiolina di tutto il calcio minuto per minuto. Il Cagliari ha le gambe molli, impaurito, quasi fermo sulle gambe e tenta un solo tiro, al 16' del primo tempo, con Bellini che sfiora la traversa. I viola vanno in vantaggio, ma erroneamente si dice che Mattei annulla il gol di Graziani, in realtà fischia prima un fallo di Antognoni uno dei pochi con Graziani e Bertoni a darci dentro. Qualcuno pensa anche al fallo di Bertoni sul portiere,ma non è così, il fischio è precedente. Anzi, Mattei commette una sbavatura tecnica : fischia un'altra volta sul tiro di Graziani con palla che sta entrando in rete. "Un rigore dato, unonon dato, un gol annullato", questo dice la gente venuta a riempire da tutte le parti della Toscana lo stadio cagliaritano . Sono le occasioni che determinano i risultati : la Fiorentina sullo spento e spaesato Cagliari non fa nulla per vincere, sembra la controfigura di se stessa addormentata. Ho visto questa partita insieme a Sandro Ciotti che senza tanti complimenti parlò di "partita mancata" da parte dei viola proprio nei termini anzidetti.Graziato il Cagliari,insomma.
"
Meglio secondi che ladri" : i sospetti del palazzo.No, le analisi delle fasi salienti fanno propendere piuttosto su una strana deludente squadra viola che butta via il campionato proprio nell'ultima giornata che salva il Cagliari e condanna il Milan alla B nel giorno della sua vittoria a Cesena ormai salvo. Di versamente, col Cagliari sconfitto le squadre sarebbero finite alla pari, a 24 punti.Con una differenza reti che avrebbe condannato la squadra isolana. Abbiamo raccontato anche questa circostanza perchè nel giorno dei "veleni" qualcuno sussurrò che qualcuno aveva voluto il Milan in B e come conseguenza Cagliari salvo. Per la Juventus si trattò del ventesimo scudetto, per la Fiorentina una esaltante delusione. Per noi un'occasione buttata proprio dalla Fiorentina senza scomodare le stanze dei bottoni dotate di superveleni.Il mancato spareggio, questo va detto, fece tirare un sospiro di sollievo ai gestori della nazionale che si potè preparare più tranquillamente per i mondiali di Spagna che dovevano tingersi d'azzurro anche coi nostri Graziani e Antognoni.
Soprattutto Giancarlo sfoderò un grande mondiale che lo vide assente per infortunio proprio nella finalissima con la Germania, ma protagonista fino all'incontro con la Polonia. Rivediamo in cifre questo secondo posto del campionato.
Protagonisti :
Giovanni Galli, trenta partite. Chiamato in Spagna come terzo portiere.
Difensori :
Armando Ferroni.Antonello Cuccureddu,Renzo Contratto , Roberto Galbiati,Pietro Vierchoovod;
Centrocampisti :
Francesco Casagrande,Luigi Sacchetti,Eraldo Pecci,Luciano Miani,Giancarlo Antognoni,Andrea Orlandini;
Attaccanti :
Daniele Massaro,Francesco Graziani,Daniel Bertoni, Paolo Monelli.
Marcatori :
9 reti, Bertoni e Graziani;Miani 4,Antognoni e Casagrande 3,Pecci e Vierchoovod 2,Massaro e Sacchetti 1.
Antognoni ha giuocato , per l'incidente, soltanto 16 partite saltandone 14. Il massimo delle presenze , 30 : Galli e Bertoni, Con 29 Galbiati,Graziani,Massaro. Portiere di riserva, Paradisi , una sola parziale presenza.
Reti fatte 36, subite 17 ( contro il 48-14 della Juve).
Le polemiche passano alla svelta , ma questo "secondo posto"brucerà a lungo, anzi è rimasto nella memoria e nella storia : tuttavia anche nella voglia di riscatto che accompagna il campionato che segue c'è qualcosa che non quadra come se nella Fiorentina ci fosse un germe nascosto che le impedisce di decollare come vorrebbe e come meriterebbe. Firenze pensa che per migliorare questa classifica non resta che vincere lo scudetto e la squadra con il maggior amalgama maturato dall'esperienza parte favorita anche per la critica nazionale. Se ne va Vierchoovod , purtroppo, in prestito alla Roma : Tito Corsi non riesce a trattenerlo, ma fa arrivare dall'Argentina il secondo straniero, Daniel Passarella., campione del mondo. A rimpiazzare il "russo" viene chiamato un emergente, un giovane forte colpitore di testa e anche vigoroso fisicamente : Celeste Pin. La Fiorentina stenta all'inizio, va male in campionato e nelle Coppa, e scusanti anche questa volta non mancano : Passarella ha un ambientamento difficile, Daniel Bertoni è assente per quattro mesi a causa di una epatite virale, ma alla fine il quinto posto nel campionato vinto dalla Roma con 43 punti sulla solita Juve, è deludente. C'è soltanto
lui che spopola voglioso com'è di sfruttare il suo grande momento di "campione del mondo", Giancarlo Antognoni : è ancora il cannoniere con 9 gol,seguito dai cinque di Massaro e Graziani.E nella Fiorentina c'è un tal Bellini, rivelazione nel Cagliari e autore, come abbiamo detto , dell'unico tiro verso Galli nella partita del secondo posto. E anche un Bertoni Alessandro, due gol fatti, giovane in vetrina.
Quinto posto con 34 punti. 36 gol fatti e 25 subiti. Sì, Firenze mugugna.
Con De Sisti - opinione generale della stampa fiorentina - il salto di qualita' e' stato notevole. Dopo una partenza non eccezionale il programma dei Pontello e' stato rispettato perche' sfiorare lo scudetto come nell'82 non era neanche prevedibile dallo stesso programma di crescita. La critica proprio sotto questo aspetto considera che il duello anticipato con la Juventus per la conquista della vittoria finale abbia potuto in qualche modo limitare doverose e necessarie modifiche tecniche e tattiche : come abbiamo visto certe partenze come quella di Vierchowood . La delusione non e' poca, il quinto posto non era certo nelle previsioni generali e per il campionato successivo bisognera' cambiare anche all'interno della societa'. Diranno i Pontello che "l'impegno era quello di vincere uno scudetto, ci siamo andati vicini ora bisogna non fallire quella seconda opportunita' per la quale siamo determinati". A Gennaio del 1983 irrompe uno dei piu' grandi personaggi tecnici e di mercato del campionato italiano: Italo Allodi (foto) sembra gia' campagna acquisti con una serie di colpi annunciati sui quali l'unico a acere e' proprio Allodi.
Parliamo pure di cio' che c'e' attorno a questa emergente Fiorentina, lo scontro Boniperti -Zeffirelli, che senza mezzi termini aveva detto che la Juventus "da anni va rubando gli scudetti e che sarebbe opportuno rivedere il campionato che si e' concluso con i mondiali". Minacce, querele, tribunali son cose sopite, ma non dimenticate perche' Firenze calcistica e ' sempre all'erta, pronta a riesumare fatti e misfatti presunti o veri. C'e' tuttavia una osservazione che riguarda la conduzione di De Sisti al quale in qualche modo si chiede una maggiore attenzione tattica e di aggressivita' nello spirito perche ' certi alleggerimenti di tenuta sono difficilmente spiegabili.
L'arrivo di Allodi ovviamente comporta qualche modificazione e c'e' una impostazione manageriale di tipo diverso: entrano insieme ad uno staff di vari tecnici di settore, le computerizzazioni ai fini statistici e informatici. Ovviamente dopo aver cambiato il marchio dal tradizionale a quello stilizzato della Farrow's, (cambio non da tutti gradito, perche' i fiorentini sono attaccati al loro giglio tradizionale piu' di quanto non si potesse pensare) si prepara il cambio dello sponsor e' la Opel che coglie una Fiorentina al vertice delle classifiche della simpatia. La Opel ha scelto il calcio per la sua pubblicita', e Opel-Fiorentina e' un incontro che proietta il futuro di questo tipo di "matrimoni". E' il 13 Giugno del 1983, un mese dopo della fine del campionato e un mese prima della chiusura delle liste di trasferimento. C'e' anche una maglia diversa, quasi rivoluzionaria e sulla quale cosi' si esprime "
la maglia a me piace e credo che piacera' anche ai tifosi quando ci avranno fatto l'occhio. D'altra parte ai tifosi interessa molto la maglia ma soprattutto chi la indossa". Sono giornate movimentate e qualunque circostanza e' buona per dare addosso alla Fiorentina in modo trasversale: si parla di clamorose contestazioni di Graziani per il ventilato arrivo di Giordano, di una rottura di Antognoni con i pontello, sostanzialmente Allodi entrato nella stanza dei bottoni come si e' detto, annuncia il suo piano, portare a Firenze tre campioni per puntare allo scudetto e soprattutto di convincere la Sampdoria di cedere ai viola Vierchowood che e' stato uno dei protagonisti dello scudetto della Roma. I ritocchi ci sono, ma Allodi e' prudente, preferisce andare per gradi: arriva a Firenze Lele Oriali, Pasquale Jachini dal Genoa, e fallito l'acquisto di Giordano si punta tutto sul giovane monelli che era stato prestato all'Ascoli. De Sisti compie qualche ritocco per eliminare i dubbi sulla sua capacita' tattica e lancia uno schema inedito, un difensore in meno a favore di un centrocampista, e funziona all'inizio, ma purtroppo nei momenti decisivi, quando si tratta di fare i risultati determinanti, o comunque di fare il salto di qualita' e di classifica, la Fiorentina non c'e': continua a peccare di convinzione e si era proposta agli occhi di tutti come la piu' bella novita' di campionato. Comunque c'e' una reazione la squadra si ripropone come inseguitrice della Juventus infilando una serie di risultati positivi, ma ancora una volta il destino, non si puo' dire diversamente, fiacca tutto e tutti soprattutto togli dalla scena Giancarlo Antognoni, uomo simbolo e trascinatore di questa nuova forza emergente: si frattura una gamba nell'incontro con la Sampdoria in uno scontro con Pellegrini il 12 Febbraio 1984. Giancarlo aveva anche segnato il gol d'apertura, era in grande spolvero e i se e i ma si sprecano....
Dalla partita successiva, a Udine, l'assenza di Antognoni si fa' subito sentire, la Fiorentina perde 3-1 ci sara' qualche guizzo, ma ormai la squadra avverte proprio l'assenza del suo capitano. All'ospedale IOT Galli, anche lui un simbolo di continuita' dira' in modo esplicito, in attesa dell'esito dell'intervento chirurgico per la rottura del perone-tibia: "
E' una doppia asssenza, in campo e nello spogliatoio: sono momenti delicati e lui e' un vero parafulmine, con la sua presenza riesce a riportare l'ordine tra noi. Tutte le polemiche si smorzano, non perde mai la calma, sorride in qualunque circostanza e trova sempre il modo di risollevare in tutti il morale. E' una grossa perdita e sara' molto dura pensare allo scudetto: per parte mia ce la mettero' tutta per regalare anche a lui quello che da anni stiamo cercando di ottenere in mezzo a tante sfortune...".
La frattura della gamba non blocca soltanto il campionato di Giancarlo Antognoni, ma la corsa della Fiorentina che arriva terza con 36 punti, vince lo scudetto ancora una volta la juventus a quota 43 con due punti di vantaggio sulla Roma. La Fiorentina occupa un terzo posto merittissimo che la tiene in Europa, ma che e' come un vestito troppo stretto, non solo per le ambizioni che appartengono ai sogni ma per una valutazione tecnica. Monelli risponde agli stimoli di Allodi e' capocannoniere con 12 gol, Daniel Bertoni segna 10 gol, Passarella 7 e Antognoni con sole 18 presenze 5 gol!
La formazione tipo :
Galli, Pin, Contratto, Oriali, Massaro, Passarella, Bertoni, Pecci, Monelli, Antognoni, Jachini. Va' ricordato Pulici con 20 presenze e un gol.